Che cos'è?
Si tratta di alterazioni della cute a comportamento benigno indotte da un'alterazione limitata e temporanea del processo di cicatrizzazione. Normalmente, dopo un trauma di qualsiasi natura che coinvolga il "materasso" di supporto della pelle (il derma), la cute ripara sostituendo il tessuto danneggiato con una cicatrice. Il processo di cicatrizzazione prevede il susseguirsi preordinato di diverse fasi che comportano l'eliminazione delle cellule morte, la produzione di tessuto di riparazione, ed il suo rimodellamento e maturazione. L'esito finale è quasi sempre un'elemento di colorito e consistenza diversi rispetto alla cute originale, molto meno elastico e moderatamente depresso. In qualche caso il processo di cicatrizzazione non procede come dovrebbe e la fase di produzione continua più a lungo per poi essere seguita da quella di maturazione e rimodellamento (cicatrici ipertrofiche). In altri casi la fase di produzione è più breve e quindi il materiale cicatriziale è più scarso (cicatrici atrofiche). Il quadro clinico delle cicatrici ipertrofiche è contrassegnato dalla presenza di noduli o cordoni rossastri, rilevati, irregolari, spesso associati a prurito. Le cicatrici atrofiche si caratterizzano per un aspetto sottile, ipopigmentato, particolarmente fragile. Purtroppo non è possibile identificare con certezza i soggetti predisposti a sviluppare queste patologie. Alcuni fattori di rischio sono stati comunque identificati: predisposizione genetica; cicatrici da ustione termica; acne infiammatoria violenta ed escoriata; vaccinazioni percutanee; eccessiva tensione cutanea nelle ricostruzioni chirurgiche. Tutte le sedi corporee possono essere interessate.