Che cos'è?
Si tratta di dilatazioni permanenti dei vasi venosi acquisite (nel corso della vita) o, meno frequentemente associate ad alterazioni congenite (presenti alla nascita) delle pareti vascolari. Le varici acquisite si distinguono in primitive e secondarie. Possiamo paragonare il nostro sistema venoso ad una sorta di linea ferroviaria, di cui una viaggia a livello sotterraneo (sistema venoso profondo) e l'altra in superficie (sistema venoso superficiale). Le varici primitive coinvolgono il circolo venoso superficiale e non sono riconducibili ad una causa ben definita. Alcuni fattori possono favorirne lo sviluppo: predisposizione familiare (fragilità della parete vasale); stile di vita (sedentarietà, protratta stazione eretta, vicinanza a fonti di calore); obesità e gravidanza. Le varici secondarie sono conseguenza di processi patologici responsabili di un aumento della pressione in determinati distretti vascolari (es. varici agli arti inferiori in presenza di insufficienza venosa cronica). Il "traffico" accumulatosi nelle linee sotterranee si dirige verso la linea di superficie. Le pareti venose vengono così sottoposte ad un carico eccessivo, si dilatano e diventano molto evidenti, di colore blu-cianotico o verde bluastro. Le varici possono assumere l'aspetto di una rete o di "cavaturaccioli" più o meno grandi e numerosi. Il quadro clinico è complesso: edema, teleangiectasie (dilatazioni rossastre di piccoli vasi superficiali), dermatite eczematosa (vedi descrizione relativa nel sito), iperpigmentazione gialla o rosso-marrone e ulcere sono spesso associate alle varici. Prurito, dolorabilità e senso di peso vengono comunemente riferiti dal paziente.