Si tratta di una patologia benigna a carattere infiammatorio della regione nucale. La causa non è nota. Un recente taglio di capelli rappresenta un possibile fattore scatenante in soggetti geneticamente predisposti. Colpisce prevalentemente soggetti giovani (20-30 anni) di razza nera, che spesso presentano anche un interessamento della barba. L'evoluzione è cronica con formazione di cicatrici cheloidee (vedi descrizione nel sito). Il fusto del pelo si comporta da "corpo estraneo" e scatena un intenso processo infiammatorio nel derma, "il materasso" di sostegno della pelle. Talvolta può svilupparsi un processo infettivo, ma è un evento secondario. Le alterazioni cutanee sono rappresentate da pustole (piccoli rilievi cutanei contenenti pus) e papule (piccoli rilievi cutanei) che si sviluppano intorno al follicolo pilifero. Possono formarsi aree di alopecia (vedi descrizione nel sito) e noduli che appaiono come "crivellati" da peli intrappolati dall'infiammazione. I pazienti possono macchiare gli indumenti per il drenaggio di materiale liquido maleodorante dalle alterazioni in fase acuta. L'acne cheloidale predilige la linea di attaccatura posteriore dei capelli (nuca), ma può svilupparsi anche a livello parietale. La patologia ha un'importante impatto psicologico anche perchè di difficile trattamento.