È una patologia cutanea abbastanza frequente di origine infettiva virale ad evoluzione diffusiva benigna. Si tratta di una patologia contagiosa che, nella maggior parte dei casi, si acquisisce per contatto con soggetti già infetti o portatori sani del virus HPV. Tutti i virus sono entità biologiche particolari. Potremmo paragonarli a dei dischetti con un programma computerizzato. Da soli non possono fare nulla, ma se inseriti in un computer acceso (le nostre cellule), si attivano trascrivendo i loro file per farli leggere dal sistema. Il nostro corpo è protetto da uno o più strati di sottili "mattoncini" che, per funzionare meglio, devono avere tra loro un "cemento" fatto di olio ed acqua. Qualsiasi condizione che indebolisca questa importante linea di difesa favorisce la penetrazione dei virus. Il quadro clinico è caratterizzato da un esordio ed una successiva evoluzione relativamente rapidi, entrambi contrassegnati dalla presenza di elementi di piccole dimensioni, di colorito rosa-biancastro, con superficie umida, irregolare e frastagliata. Le lesioni tendono spesso a riunirsi tra loro con aspetto caratteristico a "cavolfiore" o a "cresta di gallo". Non sono solitamente associate ad alcuna sintomatologia. Si osservano più frequentemente a livello delle mucose genitali, ano-perianali, orali e, più raramente, nasali. Alcuni fattori possono predisporre all'infezione: immunodepressione, piccole abrasioni o ferite, condizioni microclimatiche caldo-umide, processi infiammatori ad evoluzione cronica ricorrente, fimosi-parafimosi (restringimento del colletto libero del prepuzio), lavaggi eccessivi con detergenti inappropriati. Nei soggetti di sesso femminile questa patologia può evolvere in senso maligno se determinata da alcuni ceppi specifici del virus.
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