LA SCIENZA DIETRO AL PHOTOPEEL
Il trattamento Photopeel per la rimozione dell’acne, degli arrossamenti e delle macchie della pelle del viso e di altre zone del corpo non è nato da un’intuizione casuale, ma da un preciso ragionamento sulle proprietà e sui complessi funzionamenti delle singole tecniche.
Il principio su cui si basa la luce pulsata si chiama “termolisi selettiva”. Sembra un termine molto difficile, ma in realtà significa che l’energia luminosa emessa dai macchinari viene assorbita solo dalla pelle pigmentata e non dalle aree circostanti.
Pelle pigmentata, ovvero? Beh, la pelle che ha un colore diverso. Quindi macchie, rossori, capillari rotti, acne.
La temperatura di tutti questi “bersagli” si innalza, e le imperfezioni vengono distrutte. “Spari” di luce estremamente potenti (ma controllati e intermittenti, per consentire un adeguato raffreddamento fra un impulso luminoso e l’altro), così eliminano e rimuovono i segni indesiderati sulla tua pelle.
Il peeling chimico, invece, prende il suo nome da “to peel”: significa “spellare”. Ed è proprio questo l’effetto che fa. È un cocktail di sostanze chimiche che permette di desquamare la pelle più superficiale, avviando un processo rigenerativo e di riparazione, che inizierà da subito, già da quando ti alzerai dalla poltrona del nostro studio di Trieste.
Queste sostanze non hanno effetti collaterali, si limitano a “danneggiare” selettivamente solo ed esclusivamente le aree superficiali della pelle prescelte, quel tanto che basta per stimolare il positivo effetto di rinnovamento cutaneo che porterà alla luce pelle nuova e “vergine”.